Cadello in miscelazione

Cadello 88, il liquore trentino che sfida i bartender

Si parla tanto di territorio, ingredienti autoctoni e così via, ma forse oggi un cocktail è anche un’avventura gustativa

Cadello, come “recita” l’etichetta, è un ballo in maschera, una bevanda ricca di segreti e sorprendente. Richiama la magia e sentori, profumi, gusti vicini e lontani, nello spazio e nel tempo.

Spazio e tempo hanno un ruolo sempre più incisivo anche nella miscelazione contemporanea. Un triangolo con al vertice il gusto (il drink). Alla base la geografia e la storia. Si parla tanto di territorio, ingredienti autoctoni e così via, ma forse oggi un cocktail è anche un’avventura gustativa, capace di unire e raccogliere intorno a un bancone e a un locale persone che provengono da aree diverse del pianeta. I distillati e i liquori italiani in questa prospettiva hanno di nuovo conquistato un ruolo centrale. Centripeto e centrifugo, come ai tempi delle repubbliche marinare. Lo stivale, destinazione e porto da cui prendevano il largo navi carovane.


I bartender del Mandarin Garden di Milano
I bartender del Mandarin Garden di Milano

Il liquore Cadello 88, la produzione

Aromi e botaniche selezionate sono vaniglia, nocciole, fiori di sambuco, anice stellato, caffè, menta, tè nero, fave di cacao. Dopo l’assemblaggio di tutti gli ingredienti il liquore Cadello è messo in affinamento in barriques di rovere francese per almeno due mesi con l’aggiunta, direttamente nelle barriques, di caffè in grani interi di miscela arabica.

Tutto il processo di produzione, pertanto, conduce a un liquore intenso, meditativo, ma appunto anche un liquore che è una sfida per la miscelazione. Ecco quindi come lo ha interpretato la brigata dei barman del Mandarin Garden di Milano in tre cocktail che, come suggerito sopra, rappresentano un po’ un viaggio spazio-temporale.


Cadello in miscelazione
Il bartender del Mandarin Garden di Milano

Cadello 88 drink list

Medusa

Cadello 88; Singl Malt Scotch Whisky; Mancino Vermouth Secco profumato al caffè; tè genmaicha; lardo di Wagyu.

Come quasi tutti i signature cocktail dei bartender della catena del Mandarin, anche questo è un breve viaggio intorno al mondo attraverso aromi e gusti. Italia, Scozia ed Estremo Oriente. Ma con un filo rosso, che è proprio il gioco sul bouquet delle botaniche del liquore. Per cui ritroviamo note speziate, ma anche dolci.

Black Cat

Cadello 88; Rum scuro; Whisky torbato; Zucchero di Okinawa; Umeshu (un sakè, Ndr).

Questo cocktail è una variante di una variante dell’Old Fashioned. Ma non un semplice divertissement. Piuttosto la combinazione sapiente e felice di ingredienti, dalla quale ci aspetteremmo un drink molto impegnativo. E invece è di una sorprendente facilità e freschezza.

Highball88

Cadello 88; Vino bianco (non specificato, Ndr); Umeshu; Shiso; Acqua Tonica London Essence.

Qui prevale ancora di più la freschezza, sia al naso sia in bocca. Con note fruttate unite a componenti mediterranee, ma richiamate da ingredienti del Sol Levante, che sempre più si stanno introducendo nella miscelazione contemporanea.

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