Arriva il trend della flower mixology
/

Trend cocktail: si scatena la “flower mixology”

C’era da aspettarsi che con l’arrivo della bella stagione anche TikTok avrebbe regalato qualche nuovo trend con cui giocare. Ed eccolo arrivato, il #garnishgame che sfrutta essenze e profumi da riversare nei bicchieri da cocktail non solo come guarnizione ma anche con infusioni e tinture. La Flower Mixology si fa così largo tra i banconi dei più importanti cocktail bar e i bartender si sfidano a colpi di petali e foglie per creare drink unici e scenografici, vero e proprio omaggio alla primavera che ha già superato i 3 milioni di contenuti su TikTok molti dei quali riportano la colonna sonora hit mondiale “Flowers” di Miley Cyrus.

«Petali e fiori edibili conferiscono una complessità unica al sapore del cocktail e, grazie alla loro fragranza, completano il drink offrendo una nuova esperienza di gusto e gradevolezza. Inoltre sono molto versatili: si possono utilizzare con gli spirit neutri come la vodka, ma possono essere abbinati anche a quelli più aromatici come il gin», afferma Alessia Bigolin, esperta di mixology di Anthology by Mavolo, lo spin off di Mavolo Beverages specializzato nell’importazione e distribuzione di bevande premium e ultra-premium in esclusiva per l’Italia. La spirit advocate e l’azienda specializzata nella distribuzione di bevande, liquor e spirit per l’occasione hanno rielaborato la ricetta dello storico “Bee’s Knees” con un signature cocktail a base di Gin Melifera, limone, miele e una guarnizione di immortelle. Una leggenda storica accompagna il “Bee’s Knees” visto che era diventato il cocktail ufficiale del proibizionismo: ai tempi, infatti, il gin veniva prodotto in maniera casalinga e artigianale ed era abitudine abbinare ingredienti come agrumi e miele per coprire il forte odore di alcol per non farsi scoprire.


Il signature cocktail ispirato allo storico Bee's Knees in chiave flower mixology
Il signature cocktail ispirato allo storico Bee’s Knees in chiave flower mixology

Anche Martha Stewart, la celebre conduttrice televisiva statunitense, famosa per i suoi programmi di cucina ne ha recentemente parlato sottolineando l’importanza di petali e fiori abbinati alla decorazione dei cocktail. Questi ingredienti sono stati da sempre utilizzati nell’arte della mixology grazie alle loro qualità di aspetto, gusto, consistenza e aroma che si abbinano al meglio ai sapori degli spirit utilizzati permettendo ai bartender anche di osare e sperimentare gli accostamenti più stravaganti.

Dalle origini del garnish alla flower mixology

L’arte di guarnire i cocktail risale al XIX secolo, quando i barman più famosi realizzavano presentazioni sgargianti riempiendo cobbler e julep di pezzi di frutta o accendendo bucce d’arancia infuocate. Gli ornamenti non commestibili sono arrivati dopo il Proibizionismo con l’avvento della mania dei tiki: ombrelli di carta, swizzle sticks e doohickey con le forme più inusuali hanno trasformato le miscele di rum e vodka in drink alla moda. Successivamente all’oliva nel Martini e alla ciliegia nel Manhattan si sono affiancati anche fiori e petali: prima come semplici guarnizioni e, successivamente, come ingredienti chiave in grado di farli risaltare aggiungendo un tocco di colore, carattere e stile. L’impatto estetico, infatti, è solo un aspetto del modo in cui fiori e petali possono contribuire ad arricchire e completare il cocktail (per approfondire il tema, consigliamo la lettura di questo articolo sul garnish del gin tonic) È, infatti, possibile utilizzarli tramite infusioni, sciroppi, tinture e fermentazioni che permettono di trasformare e preservare i profumi primaverili in vari utilizzi nella mixology moderna. “In passato – ha spiegato Alessia Bigolin – si trattava solamente di mettere il drink in un bicchiere e assaggiarlo, non si prestava attenzione ai profumi e all’estetica: adesso le persone hanno cambiato il loro modo di approcciarsi ai cocktail cercando un’esperienza completa che coinvolga tutti i sensi visto che ormai, grazie anche ai social di immagini, la presentazione è diventata tanto importante quanto la miscelazione del drink”.

Potrebbero interessarti