L’azienda bolognese leader nel suo comparto era nata come Premiata Distilleria Fabbri. Il rilancio è iniziato con il bitter Marendry e ora vedrà la nascita di tre altri spirits. L’operazione Gin Fabbri è stata sviluppata con la consulenza di Mattia Pastori
Negli anni Trenta, quando gli Stati Uniti abbandonavano il proibizionismo e l’Italia abbracciava l’autarchia, la bolognese Fabbri 1905 poteva già vantare una produzione di gin.
Nell’etichetta dell’unica bottiglia custodita all’interno del suo museo aziendale si può leggere questa dicitura: “Rappresenta un primato raggiunto dalla industria italiana in quanto sostituisce pienamente l’acquavite di Ginepro di produzione straniera”.
Gli spirits nel dna
Del resto, l’azienda famosa in tutto il mondo per le sue amarene era stata fondata come “Premiata Distilleria G. Fabbri” a Portomaggiore, in provincia di Ferrara. Un secolo dopo, con la quarta generazione al comando e la quinta già inserita in organico, il gin a marchio Fabbri è tornato in produzione, e si distingue nettamente rispetto al panorama internazionale del distillato per le sue caratteristiche. Si tratta di un compound distilled gin: le singole botaniche 100% naturali – bacche di ginepro, scorze di arancia amara, radici di angelica, semi di coriandolo, cardamomo, radice di liquirizia – vengono distillate singolarmente e poi, dopo il periodo di riposo indispensabile per “l’abbraccio” delle singole molecole, avviene la miscelazione con il distillato di Amarena Fabbri che l’azienda estrae “in purezza”.
Un altro aperitivo in vista
La presentazione del nuovo (o “rinnovato”) gin è la conseguenza di un processo avviato nel 2017 con il lancio del bitter Marendry, altro prodotto storico di Fabbri 1905, la cui ricetta è stata a sua volta riformulata (quella antica era a base brandy). In questo modo l’azienda che oggi ha sede ad Anzola dell’Emilia, alle porte di Bologna, potenzia la sua offerta nell’ambito del beverage alcolico, che comprende anche le Ciliege Speciali, sotto spirito, che sono speciali non soltanto per la mancanza della “i” nel termine Ciliege – non è un errore ortografico, bensì un richiamo alla lingua italiana degli anni Venti – ma anche per l’assenza di additivi o coloranti contenuti nel vasetto. E non finisce qui. Nicola Fabbri, amministratore delegato della società, racconta: «Siamo partiti dal gin, il distillato più in voga nel mondo, e lo abbiamo fatto con le nostre peculiarità di estetica e di prodotto, e con tre caratteristiche fondamentali: l’altissima qualità, gli ingredienti tutti naturali e il tocco aromatico dell’Amarena Fabbri. Ora siamo al lavoro per realizzare altre tre referenze». Quali? «Non posso anticipare molto… Affiancheremo al nostro bitter un altro liquore da aperitivo e poi arriveranno due etichette legate più alla ristorazione che alla miscelazione».
Rete commerciale già operativa
Fabbri ha in mente un rilancio a 360 gradi della sua “Premiata Distilleria” e si pensa, in prospettiva, a un ritorno diretto alla distillazione, che comunque non è stata mai abbandonata come attività. «La formulazione è interna – racconta Nicola Fabbri – e poi ci avvaliamo, per i prodotti nuovi, del contributo di distillatori specializzati. Vogliamo creare una famiglia di referenze che poi potranno essere realizzate anche attraverso un nostro ingresso industriale». Per la distribuzione, Fabbri 1905 si avvale del proprio canale specializzato rivolto al mondo del beverage, coperto non soltanto con l’Amarena Fabbri e con i prodotti della Premiata Distilleria, ma anche con i concentrati, i complementi per il bar e gli sciroppi Mixybar destinati ai bartender.
La divisione beverage è una delle tre business unit di Fabbri 1905, assieme a quella per il largo consumo e agli ingredienti per pasticceria e gelateria, con un’incidenza equamente distribuita in termini di fatturato aziendale. «Siamo leader nell’ambito degli sciroppi e disponiamo di una penetrazione di mercato veramente unica, agendo quasi da monopolisti. Operiamo attraverso il canale dei distributori, poi c’è la nostra struttura commerciale che opera in affiancamento come una sorta di brand ambassador, fornendo l’indispensabile supporto di formazione», afferma Fabbri.
Sviluppo con Mattia Pastori
Per la realizzazione di Gin Fabbri, presentato a fine novembre quasi in contemporanea al congresso Aibes e alla finale del concorso Lady Amarena, l’azienda si è avvalsa della consulenza di Mattia Pastori e della sua Nonsolococktails. Bianco e completamente trasparente, all’esame olfattivo il dry gin presenta note di ginepro, coriandolo, agrumi e radici come l’angelica, con il tocco finale dell’amarena. La bottiglia è realizzata da Vetreria Etrusca e rappresenta una fedele riedizione di quella originaria, il cui disegno déco ricorda i portici di Bologna (patrimonio Unesco). Intanto Fabbri 1905 si appresta a chiudere un 2022 definito da Nicola Fabbri come: «Un anno molto positivo, nel corso del quale la nostra struttura è stata in grado di rispondere alle necessità degli operatori, i quali a loro volta hanno intercettato l’entusiasmo dei consumatori e la voglia di tornare al consumo fuori casa. Pensiamo di riuscire a raggiungere il traguardo dei 100 milioni di euro, che inseguivamo da anni, con un aumento di oltre il 20% rispetto al 2021. E siamo orgogliosi di questo risultato, realizzato in un anno nel quale l’aumento dei costi di produzione e la difficoltà nel reperimento delle materie prime hanno creato una sorta di percorso a ostacoli».