Questa settimana cambio terroir e torno a degustare un sigaro cubano, immesso sul mercato per la prima volta nel 2005, il Partagás Serie P No. 2 Ho voluto osare nella scelta del calice da abbinare, selezionando il Nocillo Tortora. Questo abbinamento si può definire sicuramente per “contrasto” e il risultato finale della degustazione conferma le mie ottime aspettative.
Il Sigaro
Partagás Serie P No.2
Habanos S.A.
Il vitolario attuale dello storico brand Partagás è sempre ben nutrito, anche se nel passato comprendeva produzioni anche più ricercate. Questo marchio ha infatti avuto il privilegio di vedere numerose uscite di sigari limitati o immessi all’interno di esclusive e rare produzioni. Con il passare degli anni, molti sigari sono stati tolti dal vitolario del brand, ma ne sono stati aggiunti di nuovi, a partire dal Serie P No.2, una piramide presentata nel 2005.
Il sigaro presenta una bella fascia colorado maduro, oleosa, dai toni rossi e luminosa. La costruzione è buona con un riempimento regolare lungo tutto il cannone. A crudo si percepiscono terra, cuoio e nocciola.
Nel primo terzo gli aromi di cuoio, terra e caffè sono ben amalgamati tra loro.
La fumata prosegue con un ritmo vivace e si percepiscono cacao, terra, cuoio e legno.
Nell’ultimo terzo il sigaro diventa sostenuto, con aromi di cacao e terra ben presenti e con pepe nero ed aromi tostati in sottofondo.
Nel complesso il sigaro presenta una buona complessità aromatica, una dinamica evoluzione, con un armonico equilibrio gusto-olfattivo. Lunga la persistenza aromatica post-fumata.
Il Distillato
Nocillo Tortora
Dianara S.r.l.
Mariella Tortora ha ideato il progetto Dianara, una linea di liquori e distillati artigianali che sono l’esito dell’incontro tra la tradizione del territorio, la mano familiare e la ricerca sui prodotti. L’idea è quella di dare ai prodotti un volto moderno e inserirli con un’idea ci consumo più eterogenea e con attenzione al benessere.
Sui prodotti Dianara un disegno riproduce un gheriglio di noce. L’immagine, come si può notare, ricorda il cervello umano. La noce infatti, come sostengono medicina tradizionale e ufficiale, farebbe bene proprio al cervello. Una capacità che i latini collegavano alla “Signatura Rerum “, la firma delle cose: se una parte di una pianta riproduce una parte del corpo umano, può essere utilizzata per curarne le patologie.
Ventiquattro noci, raccolte la notte del 24 giugno. Quando le streghe danzano attorno all’albero e nelle campagne si festeggiano l’amore e il dono dei campi, strani influssi accarezzano la terra e nasce una bevanda speciale. Questa la leggenda che accompagna il nocillo, prodotto con 24 noci e un litro di alcol, l’elisir più misterioso, confezionato dai pochi iniziati ai suoi segreti. Guarda caso, un toccasana per il corpo.
Il segno del nocillo Tortora, la sua cifra esclusiva, sta nell’aver mitigato la naturale acidità della parte vegetale con una miscela di spezie e aromi: china, cannella, chiodi di garofano e noce moscata. La macerazione di mallo di noci non mature provenienti dalle proprietà aziendali dell’Agro Nocerino Sarnese, raccolte il 24 giugno, giorno di San Giovanni, avviene a freddo in alcool puro, per circa 40 giorni.
Ammirando l’amaro nel bicchiere si nota il colore marrone scuro, quasi nero e molto denso. Le caratteristiche note olfattive del liquore, intense e decise, riconducono a graditi ed equilibrati sentori speziati ma anche di noce appena aperta. Aromi di mallo di noce, note tostate e macis avvolgono il palato nel finale. Il risultato è un infuso morbido, profumato e leggero.